L'integrazione non si fa col manganello

Ho letto con interesse le dichiarazioni del candidato del PDL Leoni sui fondi stanziati per l'integrazione a Modena.
Se è giusto denunciare gli sprechi, mi chiedo come vorrebbe utilizzare quei soldi il centrodestra, solo per i raid contro
i clandestini e le moschee abusive? Se l'immigrazione è un problema sociale, come giustamente denuncia a più
riprese il centrodestra, sono troppi un milione di euro all'anno per favorire l'integrazione?
Credo che il modo migliore di combattere le moschee abusive sia crearne di regolari, non impedire agli immigrati
di avere dei luoghi di culto. Altra cosa è stabilire il fatto che queste siano finanziate dalle comunità islamiche e non
coi soldi pubblici, se non coi minimi contributi e agevolazioni di cui godono già altre religioni, in primis quella cattolica.
Per quanto riguarda le iniziative per l'integrazione, a detta di Leoni poco efficaci e utili solo a elargire denaro alle associazioni
amiche, si facciano gare trasparenti, e magari si scelga quali iniziative finanziare con assemblee pubbliche e col voto partecipato
dei cittadini presenti. Le iniziative sono necessarie per far conoscere e incontrare le diverse culture, non sono una spesa inutile.
Inoltre, se per i primi 5 anni, i più difficili, gli immirati non potranno avere accesso ad alloggi pubblici, dove andranno? Probabilmente
occuperanno abusivamente qualche edificio, rischiando di precipitare nel degrado e nella criminalità, che pure il centrodestra
dice di voler combattere. Meglio invece fornire almeno un alloggio temporaneo, per consentire agli immigrati di inserirsi
nella società e imparare a camminare con le loro gambe.
Vorrei ricordare al candidato Leoni che gli immigrati regolari pagano le tasse, contribuendo per il 10% al PIL italiano,
(e non usufruiscono in genere di condoni e scudi fiscali) e per questo hanno anche dei diritti e non solo dei doveri.
Inoltre il centrodestra continua ad ignorare il fatto che gli immigrati regolari sono spesso immigrati clandestini regolarizzati,
e che grazie alla Bossi-Fini e alla crisi che aumenta la disoccupazione, molti immigrati stanno perdendo il permesso
di soggiorno, scivolando loro malgardo nell'illegalità. Occorre una politica vera di regolazione dei flussi, senza però le
discriminazioni proposte dal centrodestra, che vorrebbe solo quelli provenienti da paesi con una cultura più simile
alla nostra, e lasciare chi è perseguitato o nella miseria in patria al suo destino.

8 Marzo: festa dell'ipocrisia

E' di nuovo l'8 Marzo, e come ogni anno si moltiplicano i complimenti per le donne e per la loro emancipazione. La cosa che stride è che spesso questi complimenti arrivino da chi, durante il resto dell'anno, apprezza o denigra le donne solo per l'estetica (ricordate Berlusconi e Rosy Bindi).
Sono invece da apprezzare le dichiarazioni che ricordano come le donne sono ancora vittime di abusi e discriminazioni in vari paesi. Il fatto però che il parlamento Irakeno eletto ieri avrà, per legge, almeno il 25% di donne, fa ben sperare per nuove conquiste.
Anche in Italia, e in particolare nel mondo del lavoro, spesso le donne per emergere devono adottare maniere maschili, limitando così l'apporto che la femminilità può dare nell'economia e nei rapporti di lavoro.
Per non parlare del "tetto di cristallo" che ancora permane in molte aziende e istituzioni, degli abusi che continuano ad essere perpetrati, soprattutto in famiglia, e dei modelli femminili propagandati dalla tv.

Ad ogni modo, auguri a tutte le donne, per un anno di nuove conquiste.

Sassuolo: modello feudale

Il corteo del centro sociale Fassbinder di ieri è la prova che il governo del neo sindaco Caselli a Sassuolo è utile solo a creare nuovi problemi. Dopo 25 anni infatti è stato chiuso un circolo che non aveva mai dato particolari problemi, ed era invece servito come centro di aggregazione per i giovani. Forse il centro destra non apprezza l'appartenenza di questi giovani a una corrente culturale che li rende diversi dai giovani ricchi e ben vestiti che frequentano i circoli PDL.
Se a questa decisione si aggiunge la chiusura delle due moschee cittadine, luoghi di culto necessari data la forte presenza di immigrati, si capisce quale sia il piano del centro destra che, una volta piantata la bandierina a Sassuolo, intende dettare la sua legge.
Se si vuole il buon governo però, e non la legge del più forte, bisogna puntare, una volta vinte le elezioni, ad essere il sindaco di tutti, non solo dei propri elettori.
Non si può invocare il rispetto delle regole senza concedere il tempo di sanare gli abusi, se gli abusi ci sono, o trovare nuove sistemazioni. Senza contare poi che il governo del centro destra, a livello nazionale, non brilla per il rispetto delle regole che poi invoca a livello locale.
La cancellazione dell'abbonamento a "La Repubblica" in Biblioteca, inoltre, dimostra che queste decisioni hanno una base ideologica e non sono prese per il bene dei cittadini ma per marcare la conquista di un nuovo feudo da parte della Lega.
Se, come ha detto nei giorni scorsi il candidato presidente del centrodestra Anna Maria Bernini, questo è il modello di governo che pensa di attuare in Emilia Romagna, sono contento che i sondaggi non le diano alcuna speranza.
D'altra parte però anche il PD, confermando la candidatura di Errani oltre al limite dei due mandati stabiliti per legge (165/2004 art.2), dimostra di voler continuare nella gestione feudale della Regione, dimenticando che un governo di così lunga durata, sommato alla mancanza di alternanza tipica delle cosiddette regioni rosse, tende a creare commistioni politico-economiche che danneggiano il tessuto sociale e imprenditoriale.
Noi del MoVimento a 5 Stelle crediamo che occorra guardare alla democrazia e alla partecipazione nelle decisioni, pur puntando con fermezza al rispetto delle regole, che deve valere però a tutti livelli, non con due pesi e due misure con amici e nemici.