MoVimento 5 Stelle: controllori super partes

In questi giorni il centrodestra continua a fare attacchi sulla scarsa trasparenza
degli incarichi e degli appalti dati dalla giunta Errani.
Accuse giuste in una Regione dominata da sempre dal centrosinistra
e da più di 10 anni da Vasco Errani, dove la mancanza di alternanza
no fa che aumentare il rischio di questi abusi.
I recenti scandali di Firenze e Milano, che hanno fatto gridare a una nuova tangentopoli,
hanno però coinvolto vari esponenti del centrodestra, e questo dimostra che
non è solo il sistema legato al centrosinistra che sta implodendo,
ma in generale il malaffare della seconda repubblica.
Non credo che un cambio al vertice in Regione cambierebbe le cose,
cambierebbero solo i destinatari dei favori.
Se si vuole che certe pratiche non ci siano occorre lavorare sulle regole
e denunciare gli abusi quando avvengono, non solo durante la campagna
elettorale, quando questo è strumentale per prendere voti.
Noi del MoVimento a 5 Stelle abbiamo raccolto l'anno scorso le firme per
una legge regionale "anti-casta", proposta da un gruppo di cittadini
e da noi appoggiata. Nessuno del centrodestra nè tantomeno
del centrosinistra si è detto disponibile a portare avanti questa legge.
Eppure i contenuti (divieto di cumulo delle cariche, trasparenza
nei concorsi, requisiti minimi per accedere a un incarico) avrebbero
posto dei limiti e delle regole chiare per limitare, se non debellare,
il malaffare.
Ma, si sa, il centrodestra non è tanto avvezzo al rispetto delle regole
e d'altra parte denigra i magistrati quando lo attaccano ma è pronto
a rivolgersi a loro per attaccare il centrosinistra, come sta avvenendo
adesso in Emilia Romagna.
Noi ci proponiamo come controllori super partes e promotori di regole
nuove che possano sanare la politica italiana, che dopo la prima tangentopoli
dimostra di non aver debellato il cancro che la affligge.
Per questo corriamo da soli, non vogliamo vincoli di coalizione che possano
legarci le mani nel denunciare gli abusi, e non vogliamo essere coinvolti
nella spartizione dei posti pubblici e degli appalti, ma creare un sistema
equo e trasparente, che possa promuovere le aziende e le persone
che hanno veramente dei meriti e delle capacità.