8 Marzo: festa dell'ipocrisia

E' di nuovo l'8 Marzo, e come ogni anno si moltiplicano i complimenti per le donne e per la loro emancipazione. La cosa che stride è che spesso questi complimenti arrivino da chi, durante il resto dell'anno, apprezza o denigra le donne solo per l'estetica (ricordate Berlusconi e Rosy Bindi).
Sono invece da apprezzare le dichiarazioni che ricordano come le donne sono ancora vittime di abusi e discriminazioni in vari paesi. Il fatto però che il parlamento Irakeno eletto ieri avrà, per legge, almeno il 25% di donne, fa ben sperare per nuove conquiste.
Anche in Italia, e in particolare nel mondo del lavoro, spesso le donne per emergere devono adottare maniere maschili, limitando così l'apporto che la femminilità può dare nell'economia e nei rapporti di lavoro.
Per non parlare del "tetto di cristallo" che ancora permane in molte aziende e istituzioni, degli abusi che continuano ad essere perpetrati, soprattutto in famiglia, e dei modelli femminili propagandati dalla tv.

Ad ogni modo, auguri a tutte le donne, per un anno di nuove conquiste.