Sassuolo: modello feudale

Il corteo del centro sociale Fassbinder di ieri è la prova che il governo del neo sindaco Caselli a Sassuolo è utile solo a creare nuovi problemi. Dopo 25 anni infatti è stato chiuso un circolo che non aveva mai dato particolari problemi, ed era invece servito come centro di aggregazione per i giovani. Forse il centro destra non apprezza l'appartenenza di questi giovani a una corrente culturale che li rende diversi dai giovani ricchi e ben vestiti che frequentano i circoli PDL.
Se a questa decisione si aggiunge la chiusura delle due moschee cittadine, luoghi di culto necessari data la forte presenza di immigrati, si capisce quale sia il piano del centro destra che, una volta piantata la bandierina a Sassuolo, intende dettare la sua legge.
Se si vuole il buon governo però, e non la legge del più forte, bisogna puntare, una volta vinte le elezioni, ad essere il sindaco di tutti, non solo dei propri elettori.
Non si può invocare il rispetto delle regole senza concedere il tempo di sanare gli abusi, se gli abusi ci sono, o trovare nuove sistemazioni. Senza contare poi che il governo del centro destra, a livello nazionale, non brilla per il rispetto delle regole che poi invoca a livello locale.
La cancellazione dell'abbonamento a "La Repubblica" in Biblioteca, inoltre, dimostra che queste decisioni hanno una base ideologica e non sono prese per il bene dei cittadini ma per marcare la conquista di un nuovo feudo da parte della Lega.
Se, come ha detto nei giorni scorsi il candidato presidente del centrodestra Anna Maria Bernini, questo è il modello di governo che pensa di attuare in Emilia Romagna, sono contento che i sondaggi non le diano alcuna speranza.
D'altra parte però anche il PD, confermando la candidatura di Errani oltre al limite dei due mandati stabiliti per legge (165/2004 art.2), dimostra di voler continuare nella gestione feudale della Regione, dimenticando che un governo di così lunga durata, sommato alla mancanza di alternanza tipica delle cosiddette regioni rosse, tende a creare commistioni politico-economiche che danneggiano il tessuto sociale e imprenditoriale.
Noi del MoVimento a 5 Stelle crediamo che occorra guardare alla democrazia e alla partecipazione nelle decisioni, pur puntando con fermezza al rispetto delle regole, che deve valere però a tutti livelli, non con due pesi e due misure con amici e nemici.